Sistema di valutazione UK vs Italia: esami, voti e crediti a confronto
Scopri come confrontare correttamente voti, crediti e modalità d’esame tra università italiane e britanniche: differenze, tabelle orientative e consigli pratici per evitare sorprese burocratiche.
Come si confronta il sistema di valutazione universitario UK e Italia? Esami, voti e crediti spiegati senza filtri
Quando decidi di studiare nel Regno Unito — oppure pensi di tornarci dopo una parentesi da expat — scoprirai che il tema “voti UK vs Italia” è meno banale di quanto sembri. Quanti crediti valgono i tuoi corsi? Il 60% di Manchester è come un 24/30? E come si fa, all’atto pratico, a tradurre tutto questo su carta per lauree o bandi Erasmus? Se ti ritrovi con una di queste domande per la testa, sei in buona compagnia: qui trovi una risposta basata sull’esperienza di chi ci è passato, non sulle “promesse facili”.
Come funzionano gli esami (e i recuperi) tra UK e Italia?
Nel Regno Unito ogni corso (“modulo”) viene valutato con tanti piccoli step: report, presentazioni, project work, esami scritti. La logica non è quella del “tutto in un giorno” tipico italiano: ogni assignment conta (e pesa!), spesso già da metà semestre. Non esistono le sessioni d’esame classiche, ma una valutazione continua che può sfiancare chi arriva abituato al “tutto e subito”.
Coursework (progetti, saggi, report) e esami finali convivono. L’esame finale di solito NON vale il 100%.
Se un modulo lo “buchi”, esiste il resit: una possibilità extra, ma la sufficienza (40%) viene “capata” – ovvero il voto è al massimo la sufficienza, niente di più.
Gli errori si pagano subito: consegnare un report a caso può valere ben il 40% del voto, come capitato a Marco, ex-Studey e ora developer a Londra:
«Il mio primo semestre sembrava semplice. Peccato che un report lasciato al volo abbia pesato come un mattone: 55% finale. Sentivo di aver toppato, ma mi sono rifatto imparando a pianificare meglio».
In Italia lo schema è diverso: esame unico (orale/scritto), spesso in fondo al semestre, con appelli multipli e possibilità di ripetere per migliorare il voto. Le prove intermedie ci sono, sì, ma in tanti corsi sono opzionali.
Quasi sempre hai 2-3 opportunità per sessione, senza limiti sul voto massimo.
La preparazione all’italiana punta tanto (a volte troppo) sulla memoria e il "colpo finale" al momento giusto.
Niente coursework obbligatorio nella maggior parte dei corsi.
Come si confrontano i voti in UK e Italia? (Tabella, soglie, paure concrete)
Circa 29–30/30 o 108–110/110; non esiste però un unico modo ufficiale di dirlo.
60 CATS UK = 30 ECTS = circa 30 CFU
Sì, come equivalenza di “sufficienza” (più o meno: Third = 18–22/30).
Spesso sì: solo per il master è obbligatoria ovunque la dissertation. In Italia, per il riconoscimento, conta il totale crediti – non tanto la modalità tesi.
Succede! Cambi di regolamento non sono rari. Meglio verificare (con noi o direttamente con l’ateneo) poco prima della scadenza.
Come prepararsi a una conversione senza intoppi (che checklist seguire)?
Moltiplica i CATS per 0,5 per stimare gli ECTS/CFU: ti aiuta a capire subito quanto “pesi” i tuoi esami.
Per il voto finale, usa la tabella sopra come riferimento… ma verifica sempre con l’università di destinazione.
Conserva ogni syllabus, programma, elenco delle ore fatte per ciascun modulo: dopo ti chiederanno tutto, anche i dettagli che oggi sembrano inutili.
Conclusioni: perché occuparsi dei voti UK-Italia prima che sia tardi?
Convertire crediti e voti non è la parte più emozionante del viaggio, ma è quella che può salvarti da brutte sorprese — alzi la mano chi non ha mai visto bandi Erasmus bloccati dalla conversione crediti o master UK che chiedono calcoli impossibili! Se hai dubbi o sei bloccato su una dicitura del transcript, non rimandare: parlarne con chi c’è già passato, nel concreto, vale molto più che cercare la ricetta perfetta online.
Hai bisogno di fare chiarezza sul tuo piano di studi, o ti ritrovi davanti a quei documenti che sembrano scritti in aramaico? Mandaci una richiesta. Qui trovi persone che ci sono già passate, non operatori di call center che leggono una risposta standard. E se la soluzione non c’è, almeno ti diciamo la verità, senza filtri.
(Fonti e approfondimenti nei link sparsi nel testo — se vuoi approfondire, lì trovi tutto nero su bianco)
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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.