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Essay valutativo vs esame scritto: UK e Italia a confronto

Scopri le differenze reali tra essay universitari nel Regno Unito e gli esami scritti in Italia: metodi, voti, feedback e come cambia la vita da studente.

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Essay valutativo o esame scritto? UK e Italia a confronto: cosa aspettarsi davvero

Se stai pensando di fare il salto dall’università italiana a quella britannica (o viceversa), probabilmente ti stai chiedendo come funziona la valutazione degli esami: in cosa consiste l’“essay” valutativo UK? Che differenza c’è con gli esami scritti italiani? Ma soprattutto, come cambia la tua vita da studente quando cambia anche il modo in cui sarai giudicato? Qui trovi una comparazione onesta, senza filtri, su vantaggi, ansie e stranezze dei due sistemi.

Che cos’è un essay valutativo nelle università UK? Come funziona davvero?

Partiamo subito dalla parola magica che crea panico e curiosità: “essay”. In UK la valutazione ruota soprattutto attorno a elaborati individuali (di solito tra 1.500 e 4.000 parole), in cui devi rispondere a una domanda molto ampia. Pochi quiz, zero “copia e incolla”, tanta argomentazione e fonti bibliografiche messe lì in modo intelligente.

  • Ogni essay ha un peso preciso sulla tua media finale (può far valere dal 20% al 100% di un modulo, cambia molto tra una materia e l’altra!).
  • Ti viene chiesto di argomentare, selezionare le fonti, mostrare spirito critico e soprattutto di citare sempre le tue fonti con lo stile accademico richiesto (il famoso reference system, tipo Harvard o APA).
  • Lavori praticamente sempre su piattaforme digitali, ad esempio con Turnitin, e ricevi un feedback dettagliato e scritto di solito entro venti giorni (fonte).

Forse la parte più “strana” per chi arriva dall’Italia? Il feedback: spesso è molto dettagliato, ti dice punto per punto cosa hai fatto bene/male — non sempre fa piacere leggerlo, ma è oro per migliorare.

Come sono strutturati gli esami scritti universitari in Italia?

Chi studia all’università in Italia conosce bene questo copione: si studia tanto, si va in aula, si fa la prova scritta (tra 60 e 180 minuti), spesso con domande a risposta chiusa o aperta, a volte seguita da un orale.

  • Gli esami italiani sono concentrati soprattutto in tre momenti all’anno (sessioni), e puoi trovarti a dover concentrare tutto lo sforzo pochi giorni.
  • Iscrizione? Online, anche solo 24 ore prima (fonte).
  • Il voto è secco, in trentesimi: da 18 (minimo) a 30 e lode.
  • Il feedback dell’esame: spesso è una rapida occhiata al compito, raramente hai un report scritto — molte volte è un “presa o lascia”, difficilissimo sapere cosa hai sbagliato.

Come viene calcolato il voto universitario? Percentuali UK contro trentesimi Italia

Il risultato non si basa su una singola prova, ma sulla media ponderata dei diversi assignment ed esami dell’anno.

Perché in UK è tutto centrato sull’Essay? E perché in Italia si va ancora di scritto?

Regno Unito:

  • Gli essay sono preferiti perché il sistema britannico vuole testare davvero cosa sai fare con le conoscenze acquisite, non solo cosa ricordi. Il Quality Code impone che la valutazione rifletta le competenze richieste (si chiama “constructive alignment”).
  • Cultura “academic writing”: non si impara per ripetizione, ma per saper ragionare, scrivere e sviluppare il senso critico.
  • La cultura del feedback qui è centrale: ti aspettano commenti, correzioni e consigli da rileggere (e digerire).

Italia:

  • In aula, tanti studenti e poco tempo: l’esame scritto e orale è il modo più rapido per valutare in massa e verbalizzare subito (esempio regolamento Unibo).
  • Tradizione forte dell’esame orale, con tanto di voto annunciato in seduta pubblica (a volte poco commento, tanto “prendere o lasciare”).
  • Gestione della burocrazia: i trentesimi sono il modo più facile per registrare voti, gestire i crediti e gli appelli.

Quali sono i pro e i contro di essay e exam universitari? (Tabella basata su esperienze reali)

Tema Essay / Coursework (UK) Esame scritto (IT)
Gestione del tempo Devi pianificare a lungo termine, tante scadenze diverse Concentrato in pochi giorni critici
Competenze valutate Ricerca autonoma, scrittura accademica, capacità critica Teoria, memorizzazione rapida
Feedback Dettagliato e spesso molto utile per imparare Quasi sempre assente/superficiale
Rischi Plagio/auto-plagio controllato con software, rischio procrastinazione Ansia da prestazione e votazione secca
Recupero In alcuni casi puoi ripetere o integrare l’assignment (resubmission, supplementare) Prova a ripresentarti all’appello successivo

FAQ: tutte le domande che ti stai facendo (e che riceviamo ogni anno)

“Non so scrivere un essay accademico in inglese... ce la farò?”

È la preoccupazione più comune. Nessun dramma: quasi tutti gli studenti internazionali partono spaesati. Alcuni consigli pratici:

  • Allenati alle citazioni e al reference style giusto prima di partire — Google “Harvard Referencing Example” e fai qualche esercizio.
  • Non aspettare l’ultimo momento: un essay da 3.000 parole di solito si parte settimane prima, con una prima scaletta, tanta ricerca online, una revisione finale con calma.
  • Usa sempre il feedback che ricevi: spesso ciò che ti sembra una critica è un modo per imparare a essere più “internazionale” nella scrittura.
  • Chiedi se ci sono workshop sul “Academic Writing” nel tuo ateneo: servono tantissimo e sono fatti proprio per chi, come te, arriva da un altro sistema.
  • Prendi confidenza con i mock exam se hai esami a tempo: sono vecchie prove d’esame, le trovi sempre in biblioteca o sul sito dell’università.

Quando il sistema universitario UK non è la scelta migliore (e non c’è nulla di male!)

Te lo diciamo perché ci siamo passati: se senti che il tuo stile di studio è più “tutto in una volta”, preferisci la full immersion prima dell’esame e non ti trovi con la scrittura lunga, sappi che in UK alcune facoltà (come Ingegneria o Matematica) mantengono la componente di esame scritto... ma non aspettarti solo quello. Se invece non ti convince per nulla l’idea dell’assignment continuo, non c’è niente di male: cerca percorsi nell’UE simili all’Italia, oppure scegli facoltà dove il test classico è ancora la base.

In sintesi: cosa cambia davvero tra essay UK e esami scritti italiani?

Essay e exam misurano abilità molto diverse. Non esiste un metodo migliore “per tutti”: conoscere (prima di iscriverti) quali sono i pesi, i criteri di valutazione e di feedback è il modo più onesto per scegliere e per evitare traumi da cambio di sistema. Capire come convertire la tua media italiana, preparare un buon transcript e, se necessario, ricevere consigli sulla scrittura accademica può farti risparmiare ansia e tempo — a volte anche una bocciatura.

Non aver paura di chiedere

Se vuoi capire come si adatta il tuo stile di studio ai diversi tipi di assessment, se hai dubbi su conversioni di voto o vuoi partire già con qualche trucco per lavorare meglio, scrivici. Non riceverai risposte preconfezionate, ma una consulenza pratica e umana con chi ci è passato prima di te — magari tra una deadline e un “quasi non dormo più”, proprio come capita a chi studia all’estero la prima volta.

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