Esami semestrali nel Regno Unito vs annuali in Italia: cosa cambia davvero (e perché dovresti saperlo prima di iscriverti)
Se ti sei chiesto almeno una volta “quanti esami si fanno all’università in Inghilterra?” o “come funzionano i re-sit nel Regno Unito?”, sei nel posto giusto. Molti studenti italiani che stanno pensando di trasferirsi in UK (sia per la laurea sia per il master) si scontrano per la prima volta con un ritmo d’esami completamente diverso. Non è solo una questione di numeri o di calendario: cambiano proprio le regole del gioco, dalla gestione della preparazione a cosa succede se vai male in un esame. Ho raccolto qui tutte le dritte pratiche che avrei tanto voluto avere io alla partenza, senza filtri.
Come funzionano gli esami universitari semestrali nel Regno Unito?
Qui la domanda che gira spesso tra chi sta per iscriversi: “Quando si fanno gli esami all’università britannica?”. La risposta è: in linea di massima, due volte l’anno. Ecco come si organizzano le sessioni d’esame nelle università inglesi (ma anche scozzesi e gallesi):
- Di norma ci sono due periodi “grossi” di esami all’anno: uno a gennaio (dopo il primo semestre), uno a maggio/giugno (dopo il secondo semestre). Le date sono pubblicate con largo anticipo: per esempio, al King’s College London l’Assessment Period 1 è dal 9 al 15 gennaio, il secondo dal 5 maggio al 5 giugno (fonte).
- Esiste un terzo periodo, di solito ad agosto, riservato ai re-sit: cioè, la seconda possibilità per chi non ha superato l’esame alla prima prova o non ha potuto presentarsi. Leeds, per esempio, organizza i re-sit tra l’11 e il 21 agosto (fonte).
- Ogni materia (“module”) vale in media 10-15 credit e viene valutata una volta sola a semestre. Se non la passi devi aspettare agosto; se bocci anche lì, probabilmente toccherà ripetere il modulo l’anno dopo (e di solito va pagato di nuovo).
- Il tipo di esame cambia molto rispetto all’Italia: tanti essay, report scritti, presentazioni di gruppo e project work. Le interrogazioni orali come in Italia qui sono rarissime.
Come funzionano gli esami annuali e le sessioni in Italia?
“Quanti appelli esistono all’università italiana?” e “Posso rifare un esame più volte all’anno?” sono due delle domande che riceviamo più spesso. Ecco com’è impostata la cosa da noi:
- L’anno accademico in Italia si divide in due semestri di lezioni, ma gli esami sono concentrati in tre grandi sessioni: invernale (gennaio-febbraio), estiva (giugno-luglio) e autunnale (settembre). Molti atenei aggiungono una finestra “extra” a novembre o marzo.
- Ogni sessione prevede almeno 2 appelli per materia, secondo il D.M. 270/2004 che garantisce almeno 6 tentativi in un anno solare (fonte). Alcune università, come “L’Orientale” di Napoli, offrono appelli aggiuntivi a novembre e marzo (fonte).
- Molte materie sono annuali: segui lezioni da ottobre a maggio e poi puoi dare l’esame nell’estate, con la possibilità di accavallare tentativi nelle sessioni successive.
Quanti tentativi hai per superare un esame: Italia vs UK?
Regno Unito
- 1 esame a fine semestre + 1 possibilità di re-sit in estate. A volte il re-sit si paga a parte, altre volte è incluso.
- Il voto del re-sit spesso è “capped”: anche se vai meglio, il massimo che puoi ottenere è un voto base (circa 40/100).
- Se bocci anche il re-sit, devi rifare e ripagare il modulo l’anno successivo.
Italia
- Da 4 a 8 appelli all’anno sulla stessa materia, spesso senza costi extra.
- Puoi migliorare il voto quante volte vuoi, finché sei nel tuo percorso di laurea.
Cosa rischi davvero se non passi un esame in UK invece che in Italia?
- In UK, se fallisci il re-sit puoi dover ripetere (e ripagare) l’intero modulo, con costi fino a circa 1.500 £ a materia.
- Se accumuli troppi esami non passati, rischi di non essere ammesso all’anno successivo.
- In Italia, il “costo” del bocciare è soprattutto temporale: le tasse non aumentano e puoi ridare gli esami negli anni successivi.
Come cambia il tipo di esame? Ci sono differenze pratiche?
UK
- Molte valutazioni scritte (essay, case study, report).
- Il “coursework” può pesare fino al 60% del voto finale.
- I lavori sono caricati online con controlli antiplagio.
Italia
- Prevalgono prove orali o scritti seguiti da un orale.
- Il voto finale deriva quasi sempre da una singola prova.
Come cambia la gestione del tempo di studio tra l’università inglese e quella italiana?
UK
- Serve costanza: molte consegne scadono già a novembre o dicembre.
- Le “Reading Weeks” servono per lavorare sui coursework.
- Il summer break dura 3 mesi, utile anche per stage o re-sit.
Italia
- Molti studenti concentrano la preparazione solo sotto sessione.
- È possibile dare esami arretrati in blocco, anche 8-10 per sessione.
Quali difficoltà pratiche puoi trovarti davanti facendo il passaggio Italia – UK?
- Dimentica i numerosi appelli: devi gestire le scadenze in modo continuo.
- Il coursework conta davvero: servono ottime capacità di scrittura accademica.
- Il re-sit di agosto può complicarti l’estate.
- Bocciare costa: informati su eventuali fee extra o hardship funds.
Quali errori commettono più spesso gli studenti italiani che studiano in UK?
- Non consegnare gli assignment pensando che l’esame finale sia l’unico voto.
- Sottovalutare i re-sit di agosto e ideare piani di studio errati.
- Ignorare il “syllabus” e scoprire tardi project work o presentazioni obbligatorie.
Checklist pratica per sopravvivere agli esami in UK (sul serio)
- ☐ Segna tutte le deadline (esami e consegne!) subito.
- ☐ Dividi lo studio in blocchi settimanali e sfrutta le Reading Weeks.
- ☐ Tieni un budget per eventuali re-sit.
- ☐ Migliora il tuo inglese accademico appena possibile.
FAQ: le domande che ci fanno più spesso sugli esami tra Italia e UK
E alla fine, quale sistema è “meglio”?
La domanda più comune: “Meglio esami semestrali o tanti appelli l’anno?”. Dipende dal tuo metodo di studio. Il sistema inglese ti rende costante, quello italiano ti lascia più libertà e margine di recupero. Se sei abituato ad accumulare tutto all’ultimo, sappi che in UK questo approccio non funziona.
Se hai ancora dubbi, scrivici o chiedi una consulenza gratuita: analizziamo insieme il tuo piano di studi, i rischi reali (debiti, CFU, calendario) e ti aiutiamo a scegliere l’università giusta per il tuo percorso, non solo quella con il sistema più comodo.
E sì: non è sempre facile. Qualche ansia o paura all’inizio è normalissima — parlarne con chi queste regole le conosce bene può evitarti tanti grattacapi.
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