Summative vs Formative Assessment: quali sono le reali differenze tra Regno Unito e Italia?
“Summative vs formative assessment”: perché questa differenza è importante da capire per chi studia in UK?
Se stai pensando di trasferirti per studiare nel Regno Unito, avrai sicuramente incontrato la differenza tra “summative” e “formative assessment” nei programmi delle università inglesi e scozzesi. E magari ti sei chiesto: perché ci sono così tanti compiti “che non contano niente” ai fini del voto? Oppure: come mai l’esame finale sembra valere quasi tutto?
Capire questa distinzione, e i motivi che ci sono dietro, ti evita un sacco di ansie inutili — dal rischio di ignorare prove in realtà utilissime, al trovarsi davanti a bocciature o “resit” che non avevi calcolato. Se sei abituato al modello italiano, queste differenze possono davvero spiazzare.
Cos’è il formative assessment e come funziona davvero nelle università del Regno Unito e in Italia?
Questa domanda la sentiamo spesso: “Ma i compiti formativi in UK sono obbligatori? Se non valgono sul voto, che senso hanno?”
- In UK: qui il formative assessment viene chiamato “assessment for learning” e serve esattamente a questo: imparare dai propri errori. Sono prove, esercitazioni, bozze di essay, quiz online, laboratori… che non pesano davvero (o pesano pochissimo) sul voto finale ma ti fanno avere feedback concreto, spesso molto dettagliato. Un esempio pratico? Un report di laboratorio a metà semestre, che lo staff corregge — spesso ti scrivono dove hai sbagliato, e come migliorare. Non serve a farti vedere il “voto”, ma a farti cambiare rotta prima che sia troppo tardi. Fonti: Sheffield Hallam University
- In Italia: nelle scuole la chiamano verifica “in itinere”. Può essere una domanda alla lavagna, una correzione veloce, un esercizio. All’università , però, è meno strutturata: magari il docente assegna un compitino, o chiede esercizi in aula, ma non c’è quasi mai feedback scritto dettagliato. Spesso dipende tutto dalla buona volontà del prof. Fonti: INVALSIopen
“Summative assessment”: cosa significa davvero e quali sono le regole nelle università UK rispetto a quelle italiane?
Ed ecco la domanda opposta: “Se sbaglio l’esame finale, ho un’altra possibilità ? E quanto pesano queste prove?”
- Nel Regno Unito: summative assessment è “assessment of learning”, quello che alla fine dice “ok, hai raggiunto (o no) gli obiettivi del corso”. Di solito un esame, una dissertation, un progetto finale. Il peso può arrivare anche al 70-100% del voto del modulo. Tutto deve seguire criteri molto chiari, spesso pubblicati in anticipo (le famose “rubriche”). Esempi classici: essay finale, esame scritto in aula, presentazione di progetto. Spesso, è proprio una prova unica a decidere tutto. Fonti: UK Quality Code – QAA
- In Italia: sia alle superiori che all’università , il summative è “la pagella”, l’esame finale, il voto registrato. All’università è quasi sempre solo l’esame scritto/orale a fine corso. E spesso, niente rubriche dettagliate e feedback scarso: prendi il voto e basta, fine della storia.
Tabella pratica di confronto: formative vs summative assessment in Regno Unito e Italia
| Sistema | Valutazione formativa | Valutazione sommativa |
|---|---|---|
| Regno Unito | Obbligatoria, frequente, feedback dettagliato, peso minimo sul voto finale | Peso elevato, criteri pubblici e trasparenti, spesso unica prova |
| Italia | Discrezionale, feedback limitato, struttura variabile | Esame unico (in trentesimi o /10), criteri meno trasparenti, feedback minimo |
Perché questa differenza può cambiare il tuo percorso di studio? (Una storia vera)
Ti porto un esempio concreto — e dolorosamente reale. Giulia, maturità scientifica 92/100, primo anno di biologia a Liverpool. Convinta che i report di laboratorio “formativi” fossero opzionali perché “non davano voti”, ne ha saltati due. Il risultato? Zero feedback su errori chiave che poi si sono ripetuti nell’esame finale (sommativo). Esito: 38/100 (fail, serviva almeno 40). L’ha dovuto rifare ad agosto, con biglietto aereo extra e stress alle stelle. Bastava consegnare quei report: avrebbe ricevuto correzioni utili e avrebbe evitato di ripetere gli stessi sbagli.
Rischi sottovalutati: cosa succede se salto le prove formative o ignoro le differenze?
- In UK: Se salti troppe formative non solo perdi feedback prezioso, ma in certi corsi rischi anche di risultare “in breach of attendance”, cioè risulti come poco presente — e ti possono pure mandare via.
- In Italia: Concentrarsi solo sullo scritto/orale finale vuol dire spesso arrivare con l’ansia da “tutto e subito”, senza abitudine a fare errori e a ragionarci sopra.
Consigli pratici: come gestire la valutazione formativa e sommativa se sei uno studente italiano in UK?
- Leggi bene il module handbook: cerca sempre di capire quali prove del corso sono “formative” (servono ad allenarti e farti ricevere feedback) e quali “sommative” (fanno media) — altrimenti rischi di trascurare proprio quello che ti serve di più.
- Tratta i compiti formativi come un allenamento vero: consegnali sempre; chiedi feedback su come migliorare, non solo dove hai sbagliato.
- Impara a leggere le rubriche: sono tabelle precise che ti spiegano chi prende “first” e chi solo “pass” (in UK si usano tantissimo; in Italia quasi mai).
- Organizza le scadenze: in UK il carico lavoro è molto più spalmato e distribuito; evita di cadere nella trappola dell’“ultima settimana”, tipica dell’università italiana.
- Allenati a scrivere in modo accademico: soprattutto se vieni dal liceo, dove conta di più l’interrogazione, abituati subito a scrivere tesine o essay nel formato richiesto dalle università inglesi.
FAQ: Domande frequenti e risposte vere su summative vs formative assessment
Ma quindi: come gestire “summative vs formative assessment” se vado a studiare nel Regno Unito?
La vera differenza è che in UK formative e summative non sono nemici: sono due tappe dello stesso percorso. L’università vuole che tu arrivi preparato all’esame “vero”, ma ti offre anche tutte le occasioni per sbagliare, imparare e migliorare prima. In Italia il sistema è più “tutto in uno” e il feedback resta più povero — ci si abitua alla botta secca del voto. Capire e accettare questa logica, prima di partire, ti aiuta davvero a non trovarti poi sorpreso, in ansia… o a chiederti se il sistema British fa per te.
Hai ancora dubbi o ti sembra tutto troppo complicato?
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