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Tasso di abbandono universitario nel Regno Unito: dati e cause 2024

Il blog analizza tassi e motivazioni dell’abbandono universitario nel Regno Unito nel 2024, spiegando dati aggiornati, differenze tra atenei e strategie per prevenire il drop-out.

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Tasso di abbandono universitario nel Regno Unito: qual è davvero la situazione? (dati 2024 e motivi reali)

Perché il tasso di abbandono universitario inglese è importante se stai pensando di studiare nel Regno Unito?

Se stai valutando la possibilità di studiare in UK, probabilmente condividi una preoccupazione molto comune: “E se poi scopro di aver fatto la scelta sbagliata e mollo tutto?” Capire quanto spesso succede (e perché!) è essenziale per scegliere davvero consapevolmente il corso, l’università e tutto il pacchetto. Non è solo un dato da classifica: dietro ai numeri si nascondono storie vere di studenti che hanno detto basta — e altrettanti che, invece, hanno trovato una strada alternativa.

Che cos’è davvero il “tasso di abbandono” nelle università britanniche? Che significa “non-continuation” in UK?

Quando senti parlare di “drop-out universitario nel Regno Unito”, la statistica principale è quella della non-continuation: vuol dire quanti studenti, un anno dopo l’immatricolazione, hanno lasciato l’università senza iscriversi a un altro corso, né nella loro università né in altre. Conta solo chi si ferma davvero: non chi cambia facoltà all’interno dello stesso ateneo, né chi si prende una breve pausa.

Qual è il tasso di abbandono universitario in UK nel 2024? (dati aggiornati e fonti ufficiali)

Se ti stai chiedendo “quanti studenti abbandonano davvero l’università in Inghilterra?”, ecco qualche numero utile (basato sulle ultime rilevazioni disponibili):

Cosa misura Valore medio UK Fonte Ufficiale
Studenti full-time che si fermano dopo 1° anno (2021/22, UK & EU) Circa 6-7%* HESA
Picco di ritiri post-pandemici (maggio 2024 vs 2019/20) +4% rispetto a pre-Covid Student Loans Company – GOV.UK
Tasso variabile per università (HEPI 2024) Da <1% (Oxbridge) a >15% (alcuni atenei “recruiting”) HEPI

*Nota: Dopo il Covid, alcune fonti pubbliche hanno cambiato metodologia. Il consiglio? Non limitarti al dato nazionale: se sei interessato a un corso o uni specifici, chiedici info aggiornate — i singoli atenei devono pubblicare questi dati nel loro Access & Participation Plan.

Perché gli studenti abbandonano l’università in UK? Motivazioni vere, non solo sfortuna

Abbiamo letto mille report, ma la verità spesso la vediamo negli studenti che aiutiamo ogni anno. Ecco i motivi più citati:

  • Salute mentale: È il primo fattore di rischio, soprattutto tra chi arriva da fuori città o Paese. Secondo HEPI/Advance HE quasi un terzo di chi pensa di mollare cita ansia, depressione, crisi di isolamento.
  • Pressione economica: Tra affitti e aumenti generali, più della metà degli studenti fa un lavoro part-time, spesso in orari non semplici. Quando i soldi sono tirati e il loan non basta, lo stress sale (sì, vale anche per gli EU).
  • Aspettative poco chiare: Da italiani tendiamo a sottovalutare lo studio indipendente. A volte ci si aspetta più lezioni frontali, invece in UK molte ore sono di self-study. Un mismatch tra aspettative e realtà pesa molto.
  • Background personale: Chi è il primo in famiglia ad andare all’università, chi lavora già, chi sceglie corsi particolarmente duri (come Nursing o Health & Social Care) corre qualche rischio in più. Non è una colpa, ma va messo in conto.
  • Problemi organizzativi e burocrazia: Ritardi nella partenza, visto student, iscrizione all’ultimo, alloggio trovato all’ultimo minuto: qui si concentrano molti “rischi di drop-out” che vediamo direttamente, specie nei primi mesi.

Qualche storia vera: come arrivano (e come si riprendono) gli studenti che mollano la presa?

Per darti un’idea reale (e non solo statistica), ecco due situazioni che vediamo spesso nei nostri percorsi:

Giulia, 19 anni, Biomedical Sciences a Manchester:
Era tentata di tornare a casa già a Natale. Lo shock di tanti laboratori, poca vita sociale, zero tempo per lavorare. Abbiamo parlato insieme: ha chiesto subito di rinegoziare i reskilling modules e ha riorganizzato il carico di studio. Si è salvata dall’abbandono e ora è al secondo anno con più serenità.

Marco, 23 anni, Mature student su Corso Business online:
Con un lavoro full-time, non riusciva a tenere il passo. Non ce l’ha fatta a portare avanti la degree classica, ma ha convertito il primo anno in un CertHE (certificate intermedio) e il prossimo anno farà degree apprenticeship: non è un “fallimento”, ma solo un percorso diverso.

Come posso ridurre il rischio di abbandono in UK? Consigli pratici che (forse) nessuno ti dice

Non esiste la ricetta magica, ma ci sono alcune cose concrete che abbiamo visto funzionare davvero:

  1. Guarda i dati di drop-out specifici per corso e non solo per ateneo: alcuni corsi (soprattutto se professionalizzanti) hanno numeri diversi, anche nella stessa uni.
  2. Fai un budget realistico città per città: Non sottovalutare mai il costo della vita (affitto, spese, trasporti), soprattutto a Londra, Brighton, Edimburgo. Chiedici una simulazione personalizzata.
  3. Chiedi sempre dettagli sulle modalità delle lezioni: Pretendi open day online e chat con studenti già iscritti. Evita brutte sorprese sul “tipo di insegnamento” o gli orari di laboratorio.
  4. Non aspettare a usare i supporti: In UK chiedere aiuto psicologico, finanziario o didattico è la normalità. Dal giorno zero sfrutta disability team, counseling, hardship funds.
  5. Se hai dubbi, agisci subito: I window per cambiare corso, passare in “intercalated year” o congelare la posizione sono molto felici, ma brevi. Se ci arrivi alla fine del primo semestre è già tardi.

FAQ rapide: le domande che ci siamo sentiti fare mille volte

Cosa possiamo imparare dai numeri (e dalle storie) sull’abbandono universitario nel Regno Unito?

Nonostante la fama, il Regno Unito resta uno dei paesi con meno abbandoni al mondo. Però “poco” non significa “impossibile”: ogni corso e università nasconde delle differenze spesso enormi. Prepararsi ai veri costi, informarsi su carichi didattici e attivare i supporti all’inizio sono le scelte che salvano anni preziosi e una grande dose di stress.

Dubbi concreti su percentuali, costi o stress da abbandono?
Siamo qui per parlarne senza filtri. Puoi scriverci anche solo per avere un confronto reale con chi ha già vissuto questi dubbi e magari non era convinto di “farcela”. La consulenza resta gratuita: se possiamo aiutare, bene, se non abbiamo tutte le risposte te lo diciamo senza finzioni.

(Fonti principali: HESA, HEPI, GOV.GOV/Student Loans Company – date aggiornate a giugno 2024. Se vuoi approfondimenti o dati di una università specifica puoi chiedere ai nostri advisor, nessun problema.)

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Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.

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