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Quante ore può lavorare uno studente nel Regno Unito nel 2025

Scopri quante ore può lavorare uno studente nel Regno Unito nel 2025, tra regole dello Student Visa, eccezioni, guadagni reali e consigli pratici per non sbagliare.

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Quante ore può lavorare uno studente nel Regno Unito nel 2025? Tutto quello che devi sapere (senza giri di parole)

Se stai pensando di studiare nel Regno Unito e hai già iniziato a calcolare se ti basterà la paghetta o se bisognerà cercare qualche lavoretto, la domanda scatta automatica: "Quante ore posso lavorare come studente in UK nel 2025?". Spoiler: esiste una regola generale, ma c’è molto di più dietro. Proviamo a chiarire ogni dettaglio, senza promesse facili o scorciatoie magiche.

Quante ore può lavorare uno studente universitario in UK durante i corsi? Quali sono i limiti nel 2025?

La linea di massima resta quella di sempre: 20 ore settimanali durante il periodo delle lezioni se sei iscritto a un corso universitario (Bachelor, Master, PhD) con Student Visa. Lo trovi scritto nero su bianco sull’Appendix Student delle Immigration Rules.

Importante: Se il tuo percorso non è a livello universitario (esempio, foundation year in college), a volte il limite scende a 10 ore a settimana – basta controllare le condizioni scritte sul tuo stesso visto.
Nei periodi non accademici, ovvero durante le vacanze ufficiali dell’ateneo, puoi lavorare a tempo pieno (full-time).

Cosa si intende per “settimana lavorativa” per lo Student Visa UK?

Magari sembra una domanda banale, ma entra spesso tra i dubbi che riceviamo. Per il Home Office, la settimana va da lunedì a domenica (fonte UKCISA). Purtroppo, un’ora sforata conta già come violazione: se prendi due turni extra e fai 21 ore invece di 20, sei sopra il limite. E sì, anche se ti servivano i soldi per la pizza o per il viaggio di ritorno.

Ci sono eccezioni? Come funzionano i placement, stage e la fine degli esami?

  • Placement “integrale e valutato” dal tuo corso: Se l’università certifica che il tirocinio è parte del programma e serve a ottenere i crediti, si può salire oltre le 20 ore (ma nella maggior parte dei placement il tetto di 20 resta, quindi mai dare per scontato: chiedi sempre all’International Office).
  • Dopo l’ultimo esame: Formalmente, quando hai ricevuto la conferma scritta che hai concluso tutti gli assessment, entri nella fascia “vacanza” e puoi lavorare a tempo pieno.
  • Stage non retribuiti: Anche se il tirocinio non è pagato, per il visto conta comunque come “lavoro” e rientra nel tetto delle 20 ore.

Gli studenti italiani e il lavoro in UK post-Brexit: “Serve il visto se sono europeo?”

Da noi arriva spesso questa domanda o la variante “Ma tanto sono UE, no?”. Risposta secca: No, non puoi lavorare liberamente come ai vecchi tempi.

  • Se il tuo corso dura meno di 6 mesi e arrivi in UK con il Visitor Visa, non puoi lavorare neanche un’ora.
  • Per iscrizioni più lunghe, serve uno Student Visa, e da lì partono i limiti delle 20 ore.

Non rischiare di incrociare le dita e prenotare il volo senza controllare: ogni caso personale può variare, e il regime post-Brexit non fa sconti su questi errori.

Che lavoro può fare uno studente in UK? Quali sono i lavori vietati e quali sono ok?

Sì: cameriere, lavapiatti, addetto in negozio, receptionist, babysitter, ruoli di assistente in laboratorio universitario o intern (se non coinvolgono attività proibite).

No:

  • sport professionistico (anche semi-pro!)
  • medico in training
  • aprire una Limited Company come self-employed senza i permessi giusti
  • collaborazioni da influencer se gestite come vero e proprio business (qui le aree grigie sono moltissime, meglio chiedere prima di firmare).

Quanto puoi guadagnare davvero lavorando part-time come studente universitario in UK?

  • National Minimum Wage 2025 per studenti dai 21 anni in su: £11.44 all’ora
  • 20 ore a settimana → £228 lordi
  • Circa 4 settimane in un mese → £915 lordi/mese (in euro, circa 1.065 € col tasso di cambio attuale)

Ricorda: da qui vanno tolte tasse, National Insurance, costi viaggio, alloggio… spesso una stanza in città universitaria costa già sopra le £600/700. Il part-time aiuta ma di rado basta a coprire tutte le spese da solo.

Come gestire università e lavoro part-time senza impazzire? Consigli pratici da chi ci è già passato

Queste sono “dritte” raccolte negli anni, molto terra-terra:

  • Blocca a calendario le lezioni prima di accettare un lavoro: tanti datori di lavoro chiedono flessibilità, ma la timetable dell’università viene prima di tutto.
  • Se lavori in più posti, usa un’app (tipo Shifts, gratis) per tenere il conto delle ore: ti evita errori che possono costarti caro.
  • Chiarisci sempre il limite delle ore con il responsabile: la maggior parte degli employer lo sa, ma non tutti. Se fanno i vaghi, insisti.
  • Calcola anche il tempo di viaggio: una distanza che sembra breve su Google Maps può diventare uno stress infinito negli orari di punta. Valuta lavoretti all’interno del campus.

Quali errori fanno più spesso gli studenti italiani che lavorano mentre studiano in UK?

Tutto già visto, purtroppo:

  • Contratto “zero-hours”: non hai orari fissi e puoi finire a sforare il limite delle 20 ore senza accorgertene. E se ci sono problemi, la responsabilità è tua.
  • Confondere la reading week con le vacanze: la “settimana di studio autonomo” è ancora term time, quindi il limite delle 20 ore resta.
  • Non considerare la Council Tax: in città come Glasgow o Edimburgo, se vivi con lavoratori full-time rischi di dover contribuire, anche se studi.

FAQ: risposte rapide alle domande più comuni sul lavoro da studente in Regno Unito nel 2025

Conclusioni: qual è il quadro reale per lavorare part-time mentre studi in UK nel 2025?

La regola base non cambia: massimo 20 ore a settimana durante le lezioni, possibili full-time solo durante le vacanze. Il lavoro part-time è utile (pure per migliorare l’inglese sul serio), ma non esiste una bacchetta magica che lo faccia diventare l’unica fonte per mantenersi all’estero. Vale la pena pianificare il budget in modo realistico e chiedere sempre chiarimenti se hai dubbi: a volte basta una svista per complicarsi la permanenza.

E se ti rimane qualche ansia – tipo il panico alla prima firma di un contratto, la paura di sbagliare con la burocrazia o solo il dubbio “ma sto facendo tutto giusto?” – scrivici pure. Da Studey rispondono ex studenti che ci sono già passati, non robot né call center. Non tutto è ovvio né sempre facile, ma troverai supporto vero e niente promesse vuote.

Per informazioni aggiornate e dettagli specifici, puoi consultare anche le fonti ufficiali: Appendix Student e UKCISA.

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