Studiare in UK

Lavorare on-campus nel Regno Unito: ruoli, orari e permessi studenti

Scopri come trovare e gestire un lavoro on-campus nel Regno Unito: ruoli disponibili, ore consentite, documenti richiesti e consigli pratici per studenti italiani.

Hai domande su questo argomento?

Prenota una call

Lavorare on-campus nel Regno Unito: quali lavori puoi fare, quante ore, e che documenti servono davvero?

Sogni di vivere il campus anche fuori dalle lezioni… magari guadagnando qualcosa per sostenerti o semplicemente per sentirti parte della community universitaria inglese? Sei nel posto giusto — qui ti racconto, senza filtri e con molti dettagli pratici, cosa significa davvero lavorare on-campus nel Regno Unito se parti dall’Italia. Spoiler: non è tutto rose e fiori, ma è molto più alla portata di quanto pensi.

Perché conviene cercare un lavoro on-campus come studente italiano in UK?

Partiamo concreto: lavorare direttamente dentro l’università ha una serie di vantaggi che spesso in Italia ci sogniamo:

  • Orari flessibili: i campus job sono spesso pensati proprio su misura di chi studia, e si adattano agli orari delle lezioni.
  • Zero tempo e spese di trasporto: sei giĂ  dove ti serve essere. Soprattutto nei mesi inglesi di pioggia battente, credimi… fa la differenza.
  • Pagamenti “sicuri” e regole chiare: i contratti sono fatti dall’universitĂ , non rischi imbrogli strani o stipendi che non arrivano.
  • Contatti utili subito: sia con altri studenti che con staff universitario, che spesso conosce tutto di borse, bandi e opportunitĂ .

Che tipo di lavori on-campus puoi trovare in UK? E quanto si guadagna davvero?

Quando cerchi "student jobs in UK", spesso trovi ruoli tipo “Student Ambassador” o “Library Helper”. Ok, cosa significano davvero? Ecco una panoramica reale (con dati di paga aggiornata che trovi pubblicati qui dall’University of Reading):

Ruolo Paga indicativa (ÂŁ/ora) Cosa farai davvero
Student Ambassador 12.25 Accompagni futuri studenti e famiglie in tour del campus, rispondi alle domande su vita, case, corsi.
Library Helper 12.25 Dai una mano a tenere in ordine la biblioteca, sistemi scaffali, tiri fuori libri richiesti, aiuti nelle zone di studio.
Bars & Dining Assistant Minimo legale, dipende etĂ  Lavori nei ristoranti/bar del campus, servizio ai tavoli, rifornimento frigo, a volte eventi serali.
Research Officer (part-time) 17.25 Aiuti nei progetti di ricerca (analisi dati, report), spesso serve già un po’ di esperienza accademica.
Peer Support Academic Mentor 12.93 Fai da “tutor” a studenti più giovani, rispondi a dubbi sui corsi o su esami.
Group Exercise Instructor 27.50 Tieni corsi di palestra o fitness nel centro sportivo universitario (servono certificazioni).

Nota importante: La paga minima in UK dal 1° aprile 2025 per chi ha 21 anni o più è 12.21 £/ora (fonte gov.uk). Per ruoli più “base” tipo bar, può essere quella. Alcuni lavori un po’ più tecnici o specifici invece pagano di più, anche parecchio (pensa a chi fa IT o insegna sport).

Quante ore puoi lavorare in università se sei italiano? E cosa controlla l’ateneo?

“Essendo studente europeo, posso lavorare quanto voglio?”

  • Legalmente, come italiano (cioè cittadino UE o con pre-settled/settled status), non hai limiti orari imposti dal governo UK. Quindi — sulla carta — puoi lavorare anche 20, 30 ore a settimana.
  • MA (ed è un ma pesante!), quasi tutte le universitĂ  mettono dei limite interni. Questo per evitare che gli studenti si lascino prendere dalla “febbre dei pounds” e mollino lo studio. Ad esempio: Cambridge consiglia di non superare le 6-10 ore a settimana, e comunque mai piĂą di 20. In pratica, quasi ovunque i contratti sono tra le 5 e le 15 ore/sett. nelle settimane di lezione, full-time solo durante le pause.

Attenzione: Se salti i paletti dell’università su orari massimi… rischi il contratto, non solo una tirata d’orecchi.

Quali documenti servono per lavorare on-campus? Che burocrazia ti aspetta?

Qui la parte che tutti temono, ma che si può gestire: la burocrazia. Quasi mai è un incubo, ma meglio prepararsi.

  1. National Insurance Number (NINo): il codice che ti serve per lavorare in regola e per i contributi. Devi prenotare subito una visita quando arrivi, perché spesso servono 4-6 settimane solo per avere il numero.
  2. Right to Work check: dal 2021 in poi, anche se sei europeo, le università ti chiederanno spesso il passaporto (o ID) e, se sei in UK pre/post Brexit, anche il “share code” del tuo status.
  3. Tipo di contratto: di solito “zero hours” (nessuna garanzia di ore fisse, chiami e vai) oppure a ore fisse. Leggi bene le parti su ferie e paga durante il periodo di prova.
  4. Tax code: Se è il tuo primo lavoro in UK, puoi ritrovarti nella tassazione “emergency”. Appena ricevi la busta paga, controlla i codici e, se vedi troppe tasse scalate, si può chiedere rimborso all’HMRC.

Pro e contro del lavoro on-campus: cosa aspettarsi davvero?

Cosa c’è di bello:

  • Soldi extra in sterline.
  • Un’esperienza UK fa la differenza nel CV.
  • Puoi accedere prima ad altre offerte interne.

Cosa invece è meno roseo:

  • Pochi posti e tanta concorrenza.
  • Orari serali o notturni.
  • In cittĂ  costose come Londra, non basta da solo a mantenerti.

Qual è il modo migliore per trovare un lavoro on-campus? Consigli pratici (con errori da evitare)

  1. Iscriviti subito al Career Service o al portale “Campus Jobs” dell’ateneo. Attiva le notifiche.
  2. Partecipa a fiere e open day del lavoro: porta il CV UK-style (no Europass!).
  3. Chiedi referral a prof e tutor.
  4. Occhio alle candidature flash nella welcome week.

Errori tipici:

  • Rimandare la richiesta del NINo.
  • Sottovalutare i carichi di studio.
  • Ignorare i limiti orari dell’universitĂ .
  • Sottostimare l’inglese nei colloqui.

Lavorare full-time nei mesi estivi: si può davvero?

Sì, nella maggior parte dei casi — se il tuo corso prevede vere vacanze accademiche. Il trucco: controlla sempre le “term dates” ufficiali. Non tutti i contratti, però, ti offrono davvero ore a volontà in estate: leggi bene le condizioni.

“I lavori on-campus hanno tutti la stessa paga?”

No, la paga varia molto. In generale: ruoli tecnici pagano piĂą di quelli base. Anche la seniority conta. Puoi trovare dettagli e tabelle pubbliche sul sito della tua universitĂ .

Devo chiedere permessi o visti se sono uno studente italiano (UE) post-Brexit?

In genere no, a patto di avere lo status giusto (pre-settled/settled, oppure visto). Il check fondamentale resta il “Right to Work”. Se hai dubbi sulle regole attuali, verifica sempre con l’ateneo.

Off-campus vs. on-campus: cosa conviene di piĂą?

Fuori dal campus spesso c’è qualche pound in più, ma perdi tempo negli spostamenti. Se preferisci sicurezza e flessibilità, parti dal campus. Se vuoi solo massimizzare l’entrata, cerca anche fuori.

Dubbi e domande comuni (FAQ)

Parliamone senza ansie

Lavorare on-campus nel Regno Unito è molto meno un’utopia di quanto pensi — ma serve organizzazione, realismo e pazienza. Prenditi il tuo tempo, informati sui dettagli e valuta onestamente le ore che puoi davvero dedicare.

Hai dubbi su NINo, tax code o sulle candidature UK? Scrivici senza impegno: riceverai risposta da chi ci è già passato e può guidarti tra i pro, i contro e gli step chiave per non perdere occasioni importanti.

Parliamo del tuo caso specifico?

In una rapida call di 20 minuti, un nostro advisor valuterĂ  la tua situazione e ti dirĂ  come possiamo aiutarti a realizzare il tuo progetto nel Regno Unito.

Valuta la tua situazione gratuitamente →

Chiamata introduttiva gratuita e senza impegno

Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.

Articoli correlati