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Grade boundaries nel Regno Unito: come si assegnano i voti universitari

Scoprire come funzionano davvero i voti universitari nel Regno Unito aiuta a evitare fraintendimenti: un 62% può valere oro, se sai leggere la scala corretta.

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Grade boundaries nel Regno Unito: come funzionano davvero i voti universitari UK (e perché spiazzano gli italiani)

Se stai pensando di studiare all’università nel Regno Unito, preparati a un primo shock: guardi il tuo compagno di corso che festeggia un 62% come se avesse preso 110 e lode. Da italiani, siamo abituati a un’altra scala (18-30, poi 110/110), quindi è normale restare confusi davanti a numeri che sembrano bassi ma in realtà significano “benissimo”. Vediamo insieme come si leggono i voti UK, come si calcola la media finale e – soprattutto – cosa tutto questo cambia nella vita quotidiana di uno studente (e perché spesso ci si fraintende!).

Come vengono assegnati i voti nelle università britanniche

Qui non ci sono “trenta e Lode”, ma una scala da 0 a 100. Basta così? Non proprio, perché a fare davvero la differenza sono le fasce di punteggio (“classifications”) che ti porti dietro per la laurea finale.

Ecco una tabella riassuntiva (fonte: University of Reading, UCL Academic Manual):

Percentuale Classificazione Sigla pratica
70% – 100%First-Class Honours1st
60% – 69%Upper Second-Class Honours2:1
50% – 59%Lower Second-Class Honours2:2
40% – 49%Third-Class Honours3rd
Meno di 40%Fail (bocciato)

Se prendi più del 70%, sei in eccellenza: altro che nostra sufficienza. Come dice bene l’Imperial College, “un voto sopra il 50% è già un risultato molto positivo” (Understanding grades).

Soprattutto all’inizio, vedere un 50% fa venire ansia – ma ci siamo passati tutti. Un commento tipico che sentiamo spesso: “Sembrava una sufficienza appena appena, invece mi hanno fatto i complimenti!”.

Come si calcola la media finale della laurea britannica

No, e qui bisogna stare attenti. Nelle università UK la media non è semplicemente la somma dei voti divisa per il numero di esami. Ogni anno della laurea ha un “peso” diverso, di solito aumentando man mano che vai avanti.

Esempio pratico, basato sul sistema UCL (simile ad altri atenei):

  • Anno 1: migliori 90 crediti (non tutti), peso 1
  • Anno 2: migliori 90 crediti, peso 3
  • Anno 3: tutti i 120 crediti, peso 5

Alla fine ti fanno la media ponderata, arrotondata (di solito a due decimali). Le soglie principali sono:

  • Con 69,50% vieni promosso/a al First.
  • Con percentuali più basse, la commissione può valutare eccezioni se l’ultimo anno è fortissimo.

Le regole esatte possono cambiare. Questo schema è spiegato qui.

Morale: puoi anche andare “tranquillo” il primo anno, ma conta moltissimo crescere e fare bene nell’ultimo, che pesa di più.

Come funzionano le classificazioni dei voti nei Master UK

Sì, per i Master insegnati (MA, MSc) le fasce sono leggermente diverse:

Percentuale Classificazione
≥ 70%Distinction
60 – 69%Merit
50 – 59%Pass

Spesso occorre anche un voto minimo sulla tesi o master dissertation per ottenere la Distinction. Controlla sempre le regole precise del tuo programma, perché possono variare da un ateneo all’altro.

Cosa succede se sei “borderline” (tipo 69,50%)

Questa è una delle domande più ricorrenti: “Mi manca 0.2% per il First, che succede?”. Le università, nella maggior parte dei casi, non vogliono guerre sui decimali.

  • Soglie “gentili” a 0,5% (69,50% = First, 59,50% = Merit, ecc.).
  • Contano l’andamento dei voti negli esami chiave (soprattutto ultimo anno).
  • I “capped resit”: se rifai un esame, il voto massimo può essere 40% o 50% anche se ottieni di più.

Ogni università ha eccezioni e regolamenti propri, quindi conviene sempre verificare direttamente.

Aumento dei voti alti nel Regno Unito: la “grade inflation”

Negli ultimi anni si è visto un boom di laureati con “First” o “2:1”. L’Office for Students ha registrato circa +10 punti percentuali in oltre dieci anni.

Per chi si laurea oggi, è più facile primeggiare? In parte sì, ma i datori di lavoro guardano meno la classificazione generale e più i risultati nei singoli moduli e nelle esperienze pratiche. Conta ancora la classificazione, ma sempre più insieme ad altri fattori.

Errori comuni degli studenti italiani con i voti UK

  1. Pensare che il 70% sia una sufficienza: in realtà è quasi un “30 e lode”.
  2. Ignorare il peso degli ultimi anni, quando invece la media si gioca lì.
  3. Non considerare i limiti dopo i resit: il “cap” può abbassare la media.
  4. Usare tabelle di conversione generiche: non esistono formule universali; serve il documento ufficiale del proprio ateneo.

Se hai dubbi su una conversione, chiedi sempre prima di mandare la domanda: a volte cambia tutto per una firma o una tabella diversa.

Domande frequenti sui voti UK (FAQ)

Conclusione: conoscere i grade boundaries ti aiuta a vivere meglio l’esperienza in UK

Capire subito come funzionano i voti UK ti permette di toglierti un sacco di ansie inutili e capire perché un 62% può essere un ottimo risultato. Se vuoi confrontarti su come presentare i tuoi voti per un Master o un bando italiano, oppure chiarire dubbi sulla conversione, non esitare a chiedere. Studiare all’estero è una maratona, non una gara di salto in alto: farsi aiutare da chi ci è già passato è la scelta più intelligente.

In bocca al lupo (e se ti prende l’ansia da voto “basso”, resisti: capita, passa anche quella!).

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