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Dottorato (PhD) nel Regno Unito: requisiti, durata e costi

Guida pratica per italiani che valutano un PhD nel Regno Unito: requisiti, durata, costi, fonti di finanziamento e consigli schietti per evitare gli errori più comuni.

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PhD nel Regno Unito: requisiti, durata, costi ed errori da non fare (guida schietta per italiani)

Se stai pensando di candidarti per un dottorato di ricerca nel Regno Unito, probabilmente hai già capito che tra “PhD UK” e “dottorato italiano” c’è più di una semplice differenza linguistica. Niente promesse facili: qui trovi il necessario, spiegato con onestà, per capire se vale la pena buttarsi – oppure no.

Che cos’è un PhD nel Regno Unito e in cosa si differenzia dal dottorato in Italia?

Il PhD (Doctor of Philosophy) nel Regno Unito è un percorso di ricerca a tempo pieno, di solito di 3-4 anni (se vai part-time si arriva anche a 5-6), che culmina con una tesi di circa 80.000 parole. Attenzione: già dal primo anno, se non passi la “probationary review” ti fanno fuori (succede, e spesso nessuno te lo dice con sincerità). Non è la copia del dottorato italiano: la durata è generalmente più breve, c’è una pressione continua per dimostrare progressi (“publish or perish”), e la discussione finale (“viva voce”) si fa davanti a due esaminatori, uno interno e uno esterno. Info ufficiale Cambridge.

Quali sono i requisiti per accedere a un PhD nel Regno Unito?

Le università UK chiedono criteri piuttosto rigidi. Ecco cosa serve davvero:

  • Titolo di studio: quasi sempre è richiesta la Laurea Magistrale (“Master’s Degree”), con votazione pari almeno all’equivalente di un Upper Second (2:1), cioè da circa 105/110 in su (dipende dall’ateneo, controlla sempre i requisiti precisi). Fonte University of Edinburgh
  • Proposta di ricerca: deve essere solida, dettagliata e in linea con il lavoro del potenziale supervisor. Serve quasi sempre scriverla già per la domanda.
  • Reference letter: almeno due lettere di referenza accademiche vere (meglio evitare professori che ti conoscono appena).
  • Inglese: certificato valido (spesso IELTS 6.5–7.0, ma controlla i requisiti di ogni dipartimento; il rischio di rifare l’esame è concreto).
  • Altri documenti: CV formato britannico, transcript degli esami in inglese, passaporto in corso di validità.

Fonte British Council

Come finanziare un PhD nel Regno Unito? (idee concrete, senza illusioni)

Il tassello più tosto. Trovare fondi è difficile ma non impossibile. Attento alle scadenze (spesso un anno prima della partenza!).

  • UKRI Studentship: copre tasse (fino a £5.006) e dà uno stipendio minimo di £20.780 annui (tax-free, dal 2025/26). Altissima competizione e, dopo la Brexit, spesso riservato a candidati inglesi o selezionatissimi EU. Approfondisci UKRI
  • Borse universitarie: offerte dal dipartimento o da programmi speciali (Doctoral College, Teaching Assistant, ecc.). Le migliori si esauriscono rapidamente, quindi meglio lavorare con largo anticipo (10–12 mesi prima).
  • Finanziamenti misti: aziende, fondazioni, bandi europei (es. Marie Curie). Servono buoni contatti e tempismo.
  • Autofinanziamento: possibile, ma servono almeno 120.000–150.000 € per tre anni. È una scelta a lungo termine, da valutare con cautela.

Quali sono i pro e i contro reali di un PhD nel Regno Unito per uno studente italiano?

Vantaggi

  • Durata generalmente più breve rispetto al dottorato italiano
  • Percorso strutturato, molto networking e respiro internazionale
  • Se prendi una borsa importante, lo stipendio minimo non è male

Svantaggi

  • Senza funding la spesa può essere ingestibile
  • Pressione alta: tra review annuali e aspettativa di pubblicazione, c’è chi va in burnout
  • Borse per studenti UE più rare dopo la Brexit; serve sempre un piano B

Errori classici degli italiani che vogliono fare un PhD in UK (e come evitarli)

  1. Email copia-incolla ai supervisori: “Dear Sir/Madam” = nessuna risposta. Personalizza, dimostra di conoscere i loro lavori, spiega perché vuoi lavorare con loro.
  2. Dimenticare le scadenze per le borse: spesso a gennaio per partire a settembre – rischi di perdere l’anno e demotivarti inutilmente.
  3. Sottovalutare i costi di Londra: vita e affitti possono divorare lo stipendio. Fai bene i conti e valuta anche altre città.
  4. Pensare che basti un voto alto: non basta. Se la proposta di ricerca non è centrata, il voto da solo non ti salva.

Domande tipiche sul PhD UK: risposte chiare, senza scorciatoie

Vale davvero la pena fare un PhD in UK? Quando conviene – e quando è meglio fermarsi

Se hai una vera passione per la ricerca, una proposta di progetto chiara, un supervisor che crede in te e – fondamentale – un piano finanziario concreto, un PhD in Regno Unito ti apre porte importanti (nel mondo accademico ma anche altrove). Se uno solo di questi elementi manca, fermati a rivalutare. Buttarsi “per forza”, senza certezze minime, è una ricetta per stress e rimpianti. Magari esiste un percorso diverso più adatto (e più sensato economicamente).

Hai ancora domande, o vuoi confrontarti con chi ci è già passato? Se desideri parlare con ex studenti o advisor che hanno vissuto lo stesso percorso, contattaci: non promettiamo magie, ma ti aiuteremo a chiarirti le idee – anche se poi decidi che il PhD UK non fa per te.

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