Lavorare nel retail come studente in UK: quanto guadagni davvero nel 2025?

Trovare lavoro in negozio è spesso la prima tappa “seria” per chi studia nel Regno Unito: paga le spese, fa curriculum e permette di allenare l’inglese con clienti e colleghi reali. Ma, soprattutto se parti dall’Italia, è normale chiedersi: “Ma quanto si prende davvero al supermercato/macchina da caffè/catena di abbigliamento nel 2025?” Qui trovi numeri reali, esempi di busta paga, qualche errore pratico da evitare e quei dettagli (tipo: “Mi devono dare le scarpe antiscivolo?”) che spesso si scoprono troppo tardi.

Qual è la paga minima oraria 2025 per studenti che lavorano nel Regno Unito?

Dal 1° aprile 2025 nessun datore di lavoro può pagarti meno dei minimi fissati dal governo (fonte ufficiale), che aumentano di anno in anno:

• 21 anni o più (National Living Wage): £12,21/ora
• 18-20 anni: £10,00/ora
• 16-17 anni e apprendisti primo anno: £7,55/ora

Questi numeri sono il minimo di legge – un po’ come i “contratti nazionali” italiani, ma qui a orario secco. Vale sempre la pena controllare eventuali aggiornamenti direttamente sul sito GOV.UK, perché le tariffe cambiano ogni aprile.

Che differenza c’è fra National Minimum Wage, National Living Wage e London Living Wage?

National Minimum Wage (NMW) e National Living Wage (NLW) sono i minimi di legge – l’azienda non può restare sotto, o ci sono multe.

Real Living Wage invece è una paga più alta, calcolata annualmente dalla Living Wage Foundation, che stima i costi reali per vivere con dignità in UK (spoiler: affitti e spese non sono esattamente “UK-wide”). Ecco le cifre aggiornate al 2025 (fonte):

• Regno Unito (fuori Londra): £13,45/ora
• Londra: £14,80/ora

Non è un obbligo di legge, ma molte aziende (da Ikea a Uniqlo, fino a compagnie di cleaning e catene di caffè) scelgono di pagare tutti almeno questa cifra. Di solito hanno anche turni più stabili e personale che resta più a lungo – e, da studenti, fa davvero la differenza.

Quanto resta davvero in tasca? Come funzionano tasse e contributi sul salario degli studenti part-time UK?

Quando lavori part-time da studente, la maggior parte delle trattenute è risibile, ma conviene capire le basi.

• Personal Allowance: primi £12.570 guadagnati in un anno sono totalmente esentasse (fonte Gov.uk). Se NON superi questa cifra (esempio: 15 ore a settimana al minimo sindacale), nessuna Income Tax.
• National Insurance: solo se superi le £242 a settimana (cosa rara lavorando 10-15h), pagherai circa l’8% di contributi. Nel 99% dei contratti part-time da studente, non succede.

Tradotto: nella pratica, quasi sempre quello che leggi sulla busta paga ti arriva in tasca, salvo una mini-quota per la pensione (nemmeno visibile nei primi mesi).

Conclusione: come scegliere il lavoro retail giusto per te (e non pentirtene dopo due settimane)

Il 2025 non porta solo aumenti “sulla carta”, ma anche retailer che faticano a trovare bravi studenti… e quindi si fanno più competitivi. Quel che conta DAVVERO però sono:

• Contratti trasparenti (no “vediamo quante ore”),
• Turni compatibili con l’università (gli esami non aspettano),
• Benefit reali (sconti, possibilità di crescita, paga puntuale).

Prima di accettare, fai due conti veri: quanto resta netto? Quanto tempo avrai per vivere/vivere l’università? E se volessi smettere, puoi farlo senza storie?

Se hai ancora dubbi (o vuoi un parere da ex studenti che ci sono passati davvero), scrivici: uno del team Studey ti può aiutare a leggere il contratto, simulare la busta paga o segnalare dove, vicino al tuo campus, trattano meglio gli studenti come te. Niente promesse magiche, solo risposte oneste — perché a lavorare (e studiare) ci siamo passati anche noi, paure comprese.